
La storia di questa realtà, fatta da questa Terra, e di questi tempi, ci racconta che nel nostro cammino in questo stato evolutivo siamo andati incontro a molti eventi che sono successi dopo che qualcuno ne aveva anticipato il loro accadimento punto così, per esempio, leggiamo di Virgilio, il cantore dell’antica Roma, scrittore dell’Eneide e poeta, che anticipa la venuta di un personaggio che avrebbe risolto i problemi di corruzione dell’antica avarizia papale romana. Così ci racconta Dante nella Divina Commedia già nel 1300 ma altre profezie, altri individui illuminati e lungimiranti, ci hanno avvertito di quello che sarebbe successo in futuro, non tanto perché vedevano i fatti ma perché, guardando i movimenti e sorgendo i moventi, deducevano gli eventi; il tempo in cui sarebbero accaduti è decisamente relativo ma la modalità è precisamente azzeccata.
Così La Fenice rinasce dalle sue ceneri dopo la sua combustione e così Sodoma fu annientata attraverso il fuoco. Curiosamente in medicina un qualsiasi malanno, portato da esagerati ed esasperati movimenti o sensazioni non equilibratamente gestite, ha origine da una infiammazione. Semplice banalità, forse…
Quindi, se leggiamo il fuoco come simbolo, potremmo applicarlo a qualsiasi evento, andando oltre l’aspetto fisico, ma guardando al significato che questo fatto ci vuole comunicare.


Parigi, in questi ultimi mesi, subisce questo tipo di destino che lunedì ha avuto culmine nell’incendio in Notre Dame ma che il 17 marzo ha visto protagonista anche la chiesa di Saint Sulpice.
Questo è stato solo l’epilogo, sempre che esso sia tale, di un’altra scia di fuoco che ha preso vita in Italia, guarda caso nella terra santa della via Francigena, itinerario di pellegrinaggio verso Gerusalemme, simile essa con la linea di San Michele che lega l’Irlanda, di nuovo, a Gerusalemme.
L’anno scorso abbiamo visto il fuoco protagonista nell’incendio del tetto di una parte della Sacra di San Michele e, poco prima, abbiamo visto fiamme levarsi nei boschi circostanti la zona della Sacra, invadendo un’ampia zona al punto mettere a dura prova gli abitanti ed i soccorsi di protezione civile.
Ma, nello stesso periodo, siamo stati testimoni di un cielo infuocato che ha preso gran parte del nord Italia, mostrando un tramonto mai visto a memoria d’uomo che ha fatto parlare di sé per giorni e giorni scuotendo gli animi, meravigliando alcuni e inquietando altri. Pareva che il fuoco fosse nel cielo.

Solita casualità? Tutto normale? Ora si sprecano le congetture e le ipotesi, ma la cosa che salta all’occhio è la facilità con la quale si viene presi in giro da questo poveri straccioni in giacca e cravatta bravi solo a produrre pentole; perché i coperchi, a loro, non riescono bene.