Fine 2017, qualcosa si muove. Siamo dotati di un giudice interno implacabile ed imparziale, capace di muovere montagne, di rischiare per la Giustizia e la Verità.
Quella voce la sentiremo con i sensi amplificati al di là del velo, dopo aver lasciato il corpo e cambiato dimensione. La sua non sarà voce sonora ma intensa sensazione inequivocabile, senza menzogne, dirà quello che È.
Ma anche in questa dimensione, a volte si fa sentire e chiama a testimoniare personaggi che nemmeno te lo aspetti.
L’imprenditore che inventò Napster e partner di Zuckerberg nei primi mesi di vita della piattaforma di cui è stato anche presidente, si preoccupa dei bambini: “Solo Dio sa cosa sta succedendo al cervello dei nostri piccoli”
Sean Parker
Adesso Sean Parker decide di scagliarsi contro la creatura che ha contribuito a creare: il social blu “sfrutta le vulnerabilità psicologiche delle persone” ha detto nel corso di una conferenza a Philadelphia. In alcuni passaggi Parker, oggi 38enne e milionario, ha ricostruito i momenti essenziali vissuti fra 2004 e 2005. Agli albori del sogno di Zuck. Spiegando che il meccanismo messo in piedi dal social, costruito intorno ai Mi piace, alle condivisioni e ai commenti, funziona di fatto come “un loop di validazione sociale” basato proprio intorno a una “vulnerabilità psicologica umana”. Per le dimensioni che ha oggi, Facebook “cambia letteralmente la relazione di un individuo con la società e con gli altri. E probabilmente interviene in modo negativo sulla produttività”. L’attenzione di Parker si è rivolta anche ai bambini: “Solo Dio sa cosa sta succedendo al cervello dei nostri piccoli”, ha spiegato dall’evento Axios.
La missione fallita di Twitter nelle parole del cofondatore, Evan Williams: «Credevo che dare più libertà alla gente di scambiare idee e informazioni in rete bastasse di per sé a creare un mondo migliore. Sbagliavo, Internet è a pezzi».
Tristan Harris, ex design ethicist di Google («i tecnici che hanno creato la tecnologia che ti spinge a consultare in continuazione il cellulare tra loro la chiamano brain hacking», hackeraggio del cervello)
Roger McNamee: «Ho investito e guadagnato molto con Google e Facebook nei primi anni, ma oggi mi rendo conto che, come nel caso del gioco d’azzardo, della nicotina, dell’alcol e dell’eroina, Facebook e Google (quest’ultima soprattutto attraverso YouTube) producono felicità di breve periodo con pesanti conseguenze negative nel lungo termine: gli utenti non si accorgo dei segnali di dipendenza fino a quando non è troppo tardi. La giornata ha solo 24 ore e queste compagnie competono per conquistarne la maggior parte possibile».
Antonio Garcia Martinez che confessa: «Per due anni ho avuto l’incarico di trasformare i dati di Facebook in denaro, usando qualunque strumento legale. Se fate ricerche su Internet o comprate oggetti in un negozio e poi trovare su Facebook delle pubblicità legate alle vostre ricerche e ai vostri acquisti, prendetevela con me: ho partecipato alla creazione di questa tecnologia». Oggi si dice pentito e legge con angoscia le notizie che arrivano dall’Australia: Facebook in una riunione con gli inserzionisti pubblicitari che doveva restare riservata ha detto di avere la capacità di individuare i teenager più vulnerabili «perché tristi, stressati, depressi, insicuri, sconfitti».
Sempre con Facebook nel mirino troviamo un’altro reo-confesso Chamath Palihapitiya, ex vice presidente del social più famoso del mondo:
Aggiornamento maggio 2021: Anche questo video è stato censurato perché era sul canale di Byoblu. Ma abbiamo recuperato un altro link a beneficio del lettore:
Vi stanno riprogrammando Chamath Palihapitiya, ex vicepresidente Facebook
Piano, piano, prima o poi dovremo ripulirci e a questa ondata di onestà a questi livelli nulla potranno i Governanti Oscuri perché la Luce è più forte delle Tenebre.
La libertà di pensiero è tale solo se condivisa...
Ma quale ondata di onestà… Sono i fallimenti!!!…E voi ci cascate…Sarete più liberi quando saprete chi sono e cosa vogliono…
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Buon giorno Tiziana. Se lei sa chi sono lo dica per favore.
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