Interessante come sia facile fare accettare una affermazione mischiandola con un’altra; tipica sagacia gesuita. L’accoglienza proposta passa nelle menti dei più come quella riferita ai migranti (e qui non vi è nulla di male) se non che il fine appare la legittimazione del flusso migratorio forzato senza andare a parlare dei veri mandanti di tale scempio umano e del vero obbiettivo di tale evento.
Troppo facile predicare il Vangelo senza compromettersi denunciando i veri colpevoli, facendo nomi e cognomi. Specie da parte di chi, come il capo della Chiesa cattolica, ha grandi poter mediatici e folle al seguito. E forse è per quello, un buon pastore per un grande gregge; che tale deve rimanere.
Lista ultimi nomi premio Kalergy
2016 – Papa Francesco
2015 – Martin Schulz
2014 – Herman Van Rompuy
2013 – Dalia Grybauskaitė
2012 – Wolfgang Schäuble
2011 – Jean-Claude Trichet
2010 – Donald Tusk
2009 – Andrea Riccardi e la Comunità di Sant’Egidio
2008 – Angela Merkel

Mi fa male – dice Francesco – quando vedo le chiese a porte chiuse. Ci saranno alcuni motivi giustificabili, ma una chiesa a porte chiuse significa che quella comunità cristiana ha il cuore chiuso. Se non accogliamo non siamo cristiani e non saremo accolti nel regno dei cieli: è così”, sottolinea il Pontefice invitando alla responsabilità sociale ed ecclesiale. È necessario, avverte il Papa, “insegnare e fare capire che questa è la porta della strada cristiana.

L’accoglienza fa fruttificare i talenti. C’è la grande accoglienza di chi viene da terre lontane e la piccola accoglienza di chi torna dal lavoro e dopo una giornata di lavoro ascolta i figli. L’accoglienza è una bella croce perché ci fa ricordare l’accoglienza che il buon Dio ha avuto ogni volta che noi andiamo da lui per consigliarci e chiedere perdono”.
Papa Francesco denuncia l’”immoralità” del mondo economico: “Il mondo economico, oggi come è sistemato nel mondo, è immorale. Ci sono eccezioni, c’è gente buona. C’è gente e istituzioni che lavorano contro questo, ma abbiamo capovolto i valori”. Nel suo intervento, una nuova denuncia ai trafficanti di armi: “la guerra è l’affare che in questo momento che rende più soldi. Anche per fare arrivare gli aiuti umanitari in paesi di guerriglia è una difficoltà: tante volte la Croce Rossa non è riuscita, ma le armi arrivano sempre, non c’è dogana che le fermi perché è l’affare che rende di più”. Il Papa tuona contro le “grandi ingiustizie” e dice “dobbiamo parlare chiaro: questo è peccato mortale. Mi indigna e mi fa male quando – ed è una cosa di attualità – vengono a battezzare un bambino e ti portano uno dicendo ‘Lei non è sposato in chiesa quindi non può fare il padrino’. E poi ti portano un altro che è un trafficante di bambini e uno sfruttatore, e ti senti dire ‘Ah no, lui è un buon cattolico: abbiamo capovolto i valori”.