Il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo.
Ippocrate
Era ottobre del 2024 quanto ho iniziato la collaborazione con Quantica R&D…
Vi racconto un aneddoto…
Qualche tempo fa avevo ricevuto una video intervista che Red Ronnie aveva fatto ad un ricercatore, Luciano Gastaldi, con argomento “acqua informata in agricoltura”.
“Molto interessante!” affermai “Questo Luciano lo devo andare a conoscere perché mi ha trasmesso una positiva impressione e, dalle sue parole, mi pare animato da un buon intento.“
Si sa che tutto ciò che nasce da una nostra buona intenzione non può che essere un buon prodotto, a prescindere. Misi da parte l’appunto con il suo numero di telefono e mi ripromisi di contattarlo al più presto. Passarono i mesi e cose più urgenti occuparono il tempo. Uno di questi impegni prevedeva la partecipazione ad un evento di presentazione di una ditta risicola nel vercellese, Una Garlanda; una eccellenza in Italia. A fine evento Ugo, uno dei titolari, con il quale abbiamo ottimi rapporti, mi invita nel suo ufficio “…perché ti devo parlare“. Entro e mi invita a sedere al tavolo in compagnia di altre persone. “Ti volevo chiedere; dato che fai molte ricerche, hai mai sentito parlare di acqua informata in agricoltura?“
“Caspita Ugo, certo che sì. Anzi, mi sono ripromesso di contattare un certo… dunque, un certo… Ah, sì, Luciano Gastaldi perché mi ha incuriosito il suo approccio e il prodotto che sta proponendo.“
“Bene…” disse Ugo “Allora te lo presento“.
Mi girai e Luciano era comodamente seduto sulla sedia alla mia sinistra, e mi guardava con il suo sorriso pacifico.
Era venuto lui da me ed è stato un caso, come sempre.
L57, il prodotto base proposto da Quantica R&D di Luciano, è acqua informata (o funzionale, come lui ama chiamarla) ed è scienza allo stato puro, un approccio pragmatico, come è nelle mie corde. Qualcosa che puoi spiegare con documentazioni alla mano, prove sperimentali, pubblicazioni, onorificenze, dati di laboratorio e risultati sul campo anche da parte di aziende agricole che hanno basato la loro produzione esclusivamente su L57, ottenendo il marchio “Oltre il bio”. Per maggiori dettagli rimando alla pagina dedicata https://traterraecielo.live/quantica-rd-progetto-acqua-funzionale/
La sperimentazione è andata avanti anche in Valle d’Aosta, a S. Marcel, per più di tre anni. Con risultati eccellenti!
Poi, però…

Nell’articolo qui sopra (cliccare sull’immagine per leggerlo) si evidenzia cosa è successo e quanto paradossali, deboli e un tantino interessate siano le dichiarazioni della Regione per giustificare il blocco della sperimentazione sui campi a S. Marcel.
Danni alle colture? Nessuno. Inefficacia della tecnologia? No. Mancanza di dati certi e verificati/verificabili? Nemmeno. Forse la spesa eccessiva fuori bilancio (i famosi “soldi dei contribuenti”)? Neanche per idea.
Ma quindi, mi viene da pensare, se una tecnologia di questo tipo da tanto fastidio, forse tanto inefficace non è. E allora? Allora dobbiamo ringraziare il Cicap e il sodalizio con l’Assessorato valdostano per avere fornito pubblicità e visibilità a un prodotto che altrimenti non avrebbe potuto avere molta divulgazione.
“Che se ne parli bene o male, purché se ne parli” diceva Oscar Wilde, forse conscio del fatto che ignorare qualcosa o qualcuno ne determina la sua inesistenza.
Ma non finisce qui perché poi sono arrivate anche velate minacce, e la cosa si è fatta interessante:

Devo ammettere che il signore in questione ha umorismo da vendere, bisogna dargli atto.
“il fatto che lo studio sia Russo…” è la pistola fumante della inaffidabilità della tecnologia.
Luciano è stato finalmente smascherato! È per caso un infiltrato del KGB?
Ma loro andranno avanti con le indagini e non staranno in silenzio… Ma loro “chi”? La Questura forse?
Faccio appello al signore in questione di scrivere ancora altri messaggi di fuoco come questo e inoltrarli in giro per il web come non ci fosse un domani perché noi che, prove alla mano, crediamo nella tecnologia che propone Luciano Gastaldi, abbiamo necessità che più persone ne vengano a conoscenza. Farebbe solo del bene.
Ma non è finita qui, perché anche il diversamente giornalista Enrico Mentana, fondatore della testata Open, ha dato spazio alla inquietante vicenda. E se si muove Open, ragazzi, siamo alla frutta! Quella trattata con pesticidi, da mangiare rigorosamente appena colta dalla pianta. Per chi volesse farsi una cultura, qui trovate l’articolo pieno di vuoto: https://www.open.online/2025/07/21/perche-valle-aosta-annullato-ricerca-cosiddetta-acqua-informata-fc/
La vicenda quindi si è trasformata in una infervorata reazione da parte degli utilizzatori dell’acqua informata, sia privati che ditte, che hanno reagito attraverso una petizione (la trovate qui) per chiedere alla Regione Valle d’Aosta di riprendere le sperimentazioni.
Consiglio di firmare per quanto possa servire, anche se ho il presentimento che l’amministrazione resti muta a tale richiesta. È un atto dovuto nei confronti di chi ha portato al pubblico una tecnologia “scomoda” in pieno contrasto con le solite forze dei soliti noti. Uno dei quali ha deciso che i vaccini hanno fatto il loro tempo e ora, per Loro, dopo averci fatto credere di essere usciti dalla porta, è il momento di passare dalla finestra. Per un vaccino ci deve essere un consenso, informato o meno; ma se la stessa sostanza annichilente venisse passata attraverso il cibo…?
Naturalmente non ascoltate le mie affermazioni perché sono elucubrazioni di uno che pensa male e fa peccato…

