“Raccoglili nella caverna del cuore e liberati dalla schiavitù del desiderio e della morte.”
Siddhārtha Gautama Buddha, Dhammapada (Versi della Legge), V sec. a.e.c.
Foto di copertina: www.valcesano.com
Dopo l’anno 2020 tutto è cambiato; non che prima non stesse cambiando ma era percezione non evidenza. Poi sono volati droni e militari sparsi per strade vuote sotto cieli limpidi, caffè d’asporto e coprifuoco, bimbi in maschera e carnevale vietato. Gli ospedali divenivano obitori, e salme in sacchi neri diventavano spazzatura.
Eppure ci avevano già avvisati; la Loro Bibbia cinematografica era stata aperta, esplicita, evidente. Troppo evidente per essere vera.
Correva l’anno 2015, il tempo della mietitura era arrivato e ben pochi se ne erano accorti.
E mentre Loro organizzavano la raccolta, moltitudini disorientate vagavano, fuggendo per ogni dove, in un gioco perverso dove ogni strada riportava al punto di partenza, come un romanzo kafkiano traslato nella realtà. Angoscia e paura danzavano felici e libere di esprimersi, e non v’era luogo dove non si sentisse il loro stridore. Potevi nasconderti, chiuderti dentro casa, tuffarti con la testa sotto al cuscino ma loro erano sempre là, onnipresenti, dentro i corpi, nei vacillanti centri emozionali.
L’umanità era stata soppesata, come si fa col vitello grasso per vedere se è già ora del macello.
Era palpabile, tutta l’emozione si era addensata, trasmessa in eurovisione come un festival della macabra canzone.
Loro godevano e assaporavano, davanti al soffritto profumante in cucina, il prossimo raccolto.
L’umanità era in un recinto costruito da sé stessa, “a protezione” pensava. Ma era il Loro recinto, quello che la circondava, costruito già eoni prima, in attesa di tempi maturi.
E, intanto che le tv sbraitavano terrore da tuti i pixel ipnotizzando i recintati, Loro preparavano le prossime mosse per raggiungere l’obbiettivo: la mietitura, a breve. Una lenta ma inesorabile mietitura, fatta di malori improvvisi, senza limiti di età, senza pietà, di stermini di popoli mediorientali in mondovisione di una incessante immonda visione, di bombe d’acqua artificiali con vittime sommerse e chimica sterilizzante dal cielo per prossimo futuri raccolti in campi aridi.
Era tutto previsto, predetto; ma molti erano i ciechi e chi non era cieco era incredulo.
Ma il pericolo più grande lo corrono ora quelli che credono di essere diversi, di avere capito, “tanto non mi fregate più” mentre si dimenano divisi gli uni dagli altri, anch’essi divergenti, ribelli, o tanto pare. Altre ghiotte, inconsapevoli vittime per Loro.
Il tempo della mietitura è prossimo, ci fanno capire, e credo proprio che facciano sul serio.
Ma come fare per non farsi trovare nel Loro campo al momento della falce? Altro non può essere fatto che prendere strade diverse uscendo dal comodo terreno nel quale ci offrono di stare, la tanto amata “vecchia società” formata, ora, da coloro che saranno le Loro prede. Inutile anche dichiararsi ribelli fuori senza ribellarsi dentro; perché è dentro di noi che Loro si muovono. Ce lo hanno fatto capire, e lo faranno ancora. Se parliamo di Loro, se agiamo contro di Loro, se di Loro facciamo commenti sarcastici o caustici, se usiamo i Loro mezzi, soprattutto economici, ecco, Loro continueranno ad avere libero accesso in noi ed essere, noi, a Loro connessi; e Loro continueranno a prendere le nostre energie. Quindi Loro esistono anche grazie a noi.
Va rifatto tutto da capo, come naufraghi su di un isola deserta. Comprendo non sia una cosa semplice ma per ricostruire occorre sforzo. Tranquilli, l’Universo ripagherà questi sforzi e saranno meriti per noi una volta lasciato il corpo a fine percorso. Non è forse per questo che siamo qui?
