Il flop delle auto elettriche; ma è proprio un flop?


Immagine in intestazione: www.quattroruote.it

“Come sempre bastian contrario eh? Un altro articolo contro la controinformazione…”

Ecco, mi pare di sentire che a qualcuno venga voglia di esclamare così, dopo l’ennesimo mio articolo che pone dubbi su ciò che crediamo di vedere intorno a noi e a quello che a Loro conviene che noi crediamo. Che ci volete fare, sono fatto così, vedo complotti dappertutto, persino nella informazione alternativa. Ma in fondo altro non faccio che descrivere i fatti, vederli incongruenti con ciò che si suppone stia capitando e farmi logiche domande; questo è un modo personale di fare prevenzione. Oltre che informazione…

L’articolo qui sotto parla chiaro; niente abbandono di motori endotermici entro il 2030 anche per Mercedes. Lo chiede il “mercato”, così dicono…

Nell’articolo, ripreso identico da molte testate, quasi fosse la stessa mano a redigerlo, forse una mano artificiale, si legge:

Si allunga l’elenco dei grandi costruttori automobilistici che stanno rallentando la (propria) transizione verso la mobilità elettrica, soprattutto per il generale rallentamento della domanda. A colossi del calibro della Ford o della General Motors, ora si aggiunge la Mercedes-Benz: la Casa di Stoccarda, nel corso di una lunga giornata iniziata con la pubblicazione dei risultati del 2023 e culminata con la conference call con gli analisti, ha ridimensionato le sue aspettative sulla crescita delle richieste del mercato e, pertanto, ha deciso di proseguire i programmi di sviluppo dei suoi motori endotermici. (Fonte: www.quattroruote.it)

Ma se Loro hanno puntato sulla transizione elettrica per i mezzi di trasporto non lo hanno certo fatto per un capriccio, ma per un ben preciso fine. Che solitamente non coincide con quello che viene dichiarato ufficialmente. Ma allora quale potrebbe essere il reale fine di intraprendere una tale strada che, pare, evidentemente fallimentare?

Partiamo da un po’ più distante…

Fonte: https://www.posteitaliane.it/it/transizione-green-obiettivi-risultati.html

Le Poste (ex) italiane dettano le linee guida da seguire in linea con i Loro dettami, definiti dagli accordi che potete leggere nel primo riquadro, l’accordo di Parigi sul clima. Da lì, a cascata, si arriverà, prima, all’obbiettivo del riquadro in rosso. Quindi tranquilli, i mezzi elettrici saranno venduti alle più appetibili flotte aziendali del gruppo, come SDA, Nexive, ecc. E tutti gli altri corrieri, visto che questa moda diventerà un marchio di qualità che definirà la bontà della stessa ditta, si adegueranno fino a “transare” verso questo nuovo business. Come faranno? Beh, dai, con un piccolo aiutino statale chiamato “incentivi”, con i soldi presi dalle bollette e dalle accise e dalle altre varie tassazioni esistenti o inventate ad hoc. O a fondi europei chiamati con nuovi acronimi…

Diventerà una moda sull’esempio del periodo “pandemico”, quello che ha fatto semplicemente da esperimento, da “prove generali”, come dichiarato anche da un Loro portavoce, sì, quello del prelievo forzoso RETROATTIVO, sui conti correnti degli italiani, nel 1992.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Amato_I
Dal minuto 3:30 in poi

Ma tornando alle Poste (ex) italiane consiglio di porre l’attenzione sulla voce incorniciata di blu nel documento. Energia che deriva interamente da fonti rinnovabili. Ma dove verrà presa? Sarà dai campi di pannelli fotovoltaici? E allora mica vorrete mettervi di traverso quando verranno a espropriarvi gentilmente ettari di campo da coltivare?

Intanto altre aziende si stanno adeguando, anche le meno sospette, come queste:

Produzione di Biochar; la parte interessante è evidenziata dalla freccia

Tutto all’insegna del “carbon sequestration”; sarà questo il vero obbiettivo? E mentre noi ci facciamo scherno di Loro deridendo il flop commerciale delle Loro auto a pile, Loro perseguono indisturbati gli obbiettivi prefissi dalla Loro agenda, mentre noi rimaniamo bella mente ipnotizzati a sorridere di fronte all’ennesima Tesla nuova “fiammante”.

Per concludere vi invito a considerare quanto sopra esposto facendo attenzione a quello che sta accadendo nelle varie città italiane. Nonostante la crisi delle vendite delle auto elettriche le stazioni di ricarica vengono comunque installate, togliendo parcheggi alle auto non elettriche. Possiamo chiamarlo esproprio di suolo pubblico?

Non so perché ma questo mi ricorda tanto…
…questo.

Un pezzetto alla volta, da bravi Fabiani, Loro vanno avanti, comunque, nonostante tutto e tutti. Perché questo è il Loro compito. Fare esattamente come aveva previsto Michael Ende nel libro “La storia infinita” dove Fantasia viene fagocitata dal “Nulla”. Lo stesso Nulla che ognuno di noi porta dentro ma che sempre ognuno di noi può dissolvere perché non ci è dato problema che non abbia soluzione.


Pubblicato da Andrea Pilati

Ricercatore indipendente, si è specializzato in economia e gestione monetaria sulla base degli studi di Giacinto Auriti, sulle pubblicazioni di Paolo Maleddu, di Marco Saba, di Antonino Galloni… e di tutti gli altri esseri umani che a loro modo fanno sì che avvenga un rapido cambio di paradigma per una maggiore consapevolezza.

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