“Penso di essere confuso, ma non ne sono sicuro!“
Kayvan Novak
In questa Italia dei confusi e dei pressapochismi, delle interpretazioni, delle promesse e dei tradimenti… sempre in preda alla dualità che caratterizza il suo popolo (pare sia sotto l’influenza del segno dei Gemelli, geniali ma duali, un po’ su, un po’ giù, come un pendolo o come Fantozzi sotto la doccia durante il climaterio).
È in questi giorni che si è affacciato sulla finestra del web un documento che alcuni attribuiscono a un referendum, poi irretito dai social e fagocitato dalle chat, rimbalzato di qua e di la in cerca di firme per diritti da confermare e ribadire.
Sacrosanto difendere la nostra moneta (nostra?), sacrosanto difendere i figli dalla manipolazione serpeggiante nelle scuole statali (statali?) e doveroso ribadire che produrre il cibo da sé è indispensabile (basta che la terra sia ancora nostra).
Ecco, se io fossi in Loro mi comporterei così: lascerei fare, farei firmare, raccoglierei le firme e farei un plauso ai proponenti e ai firmatari.

Ribadirei i tre punti e poi, come se niente fosse, procederei con le valute digitali rendendo economicamente sconveniente utilizzare il contante, anzi, creerei sgravi fiscali per chi paga in formato elettronico e vantaggi in cashback. Ma perché parlo al futuro? È già realtà…
Quindi, per il secondo punto, farei in modo che siano gli allievi a chiedere di essere edotti sul tema “gender” e mi basterà solamente agire sulla morbosità e sulla curiosità, enfatizzando il diritto alla libera informazione, ma solo in quella direzione. Ci ricordiamo come i ragazzi siano diventati bestie verso i propri compagni che avevano deciso di pensare diversamente da loro al “tempo della Covid”, emancipandoli, sbeffeggiandoli e allontanandoli? Menti labili e facilmente manipolabili…
Per il cibo? Nessun problema. Non sarà necessario vietare alcun ché; mi basterà comprare le loro terre, ridurre le produzioni, espropriare terreni in funzione di una qualsiasi emergenza. E se incontrassi proprietari reticenti un bella nuvola temporalesca si trasformerà in tromba d’aria oppure in alluvione…
Ecco, Loro agiscono così. Per esempio:

BOLZANO Il Consiglio di Stato ha annullato l’ordinanza del Comune di Malles in Alto Adige contro l’uso dei pesticidi. Notare che nel Comune in questione la discussione sui pesticidi aveva portato nel 2014 ad un referendum. Il 75,8% dei partecipanti si era espresso contro l’uso dei pesticidi. Di conseguenza, il Comune aveva emesso l’ordinanza, che ora il Consiglio di Stato ha annullato.
Doverosa la domanda: al di là dell’esito, mi colpisce molto il “tradimento” verso la volontà popolare. Il referendum ha dato un espresso un desiderio chiaro dei cittadini, perché non rispettare il loro volere e basta?
Ma la notizia della proposta di legge in tre punti, di cui sopra, non è una iniziativa referendaria, come si legge in giro a causa della solita, italica, confusione. Infatti, cito dal canale Telegram IONONPAGO
ERRATA CORRIGE : NON è UN REFERENDUM, ma una PROPOSTA di LEGGE di INIZIATIVA POPOLARE
Non so dove abbiamo letto questa dicitura, e da lì è partita la Disquisizione.
Quindi non si tratterebbe più di Ref. Propositivo, piuttosto che Abrogativo.
Su questo punto non ci siamo espressi in maniera corretta.
Grazie a Silvia che mi ha fatto notare che fossero Proposte di Legge.
La Labilità dei punti toccati, ad ogni modo, purtroppo, resta in essere.
In merito alla proposta di legge di iniziativa popolare relativa alla libertà del pagamento in contanti, è vero che non ci sono leggi che lo vietino, ma stanno preparando sia l’identità digitale, in cui confluiranno tutti i documenti e le carte di credito, sia l’euro digitale (programmabile) e, se questi progetti si attueranno, non si potrà fare niente al di fuori delle regole che saranno imposte dall’alto, né acquistare beni e servizi diversi da quelli che saranno stati stabiliti per i cittadini: per cui sarebbe utile ribadire il diritto a poter usare il denaro contante, che non può essere assoggettato ad alcuna restrizione.
Non solo non esistono leggi che lo vietino, ma esiste proprio la legge, che è quella cui si vorrebbe aggiungere la postilla: che già afferma che👉🏻 “il pagamento di un debito deve poter essere risolto mediante pagamento con moneta a corso legale”, ossia contante.
Quindi la legge già esiste: non ne deve essere fatta una ad hoc. Ed è esattamente la legge cui appellarsi laddove non vi sia possibilità di pagamento in contanti.
Vale la pena ricordare che qualsiasi modalità di pagamento diversa dal contante (moneta a corso legale), non è nemmeno definibile come moneta, essendo uno “strumento di pagamento privato”.
Tali sono definite le carte di credito, debito, smart payments, paypall e pagoPA.
E sono strumenti, in quanto consentono una transazione economica attraverso l’uso di dispositivi (carte e POS, oppure smartphone e pc).
E qui evidenzio una parte molto, molto importante, che a molti di noi è sicuramente sfuggita:
In tal senso anche la “moneta virtuale” non può essere una moneta a corso legale, perché per utilizzarla, è necessario il ricorso ad un dispositivo, ed è necessaria l’intermediazione di un istituto bancario (privato) affinché la “moneta elettronica” possa svolgere la sua funzione e saldare un debito.
Siccome l’impossibilita’ all’utilizzo del denaro contante, già di per sé viola la legge che obbliga sempre ad accettarlo, in aggiunta: OBBLIGA a ricorrere ad uno strumento di pagamento privato il cui utilizzo richiede un “acquisto” del servizio, da parte dell’utilizzatore, da un privato, ed il possesso di uno strumento tecnologico che nessuna legge obbliga ad avere, e che non è gratuito.
Si crea quindi una “Discriminazione” tra cittadini, basata sul censo, che rientra nelle discriminazioni “anticostituzionali” (articolo sulla non discriminabilità per razza, sesso, religione, CENSO, …), oltre ad essere una violazione del diritto di autodeterminazione, perché obbliga all’acquisto di un bene non primario da un privato: (e qui si potrebbe cominciare a parlare di estorsione, no?).
Tutto più chiaro ora, no?