Un vigliacco tampone sotto i ferri

Esistono due peccati capitali, nell’uomo, dai quali derivano tutti gli altri: impazienza e ignavia. È l’impazienza che li ha fatti cacciare dal paradiso, è per colpa dell’ignavia che non ci tornano. 

(Franz Kafka, Quaderni in ottavo, 1916/18)


Foto di intestazione: https://aslbi.piemonte.it

Sulla scia dell’articolo “Ancora tamponi negli ospedali!” a firma di Giuliano, riporto questa esperienza personale, corroborata da prove audio e documenti inconfutabili.


Biella, ospedale “degli infermi” (che chiamerei degli “inermi”). Siamo al 16 di dicembre quando un mio parente mi manda un messaggio con scritto “mi stanno portando al pronto soccorso…”.

Non fu un bel messaggio, condito dal fatto che, nonostante le numerose chiamate a quel numero, la persona non rispondesse…

Andai quindi al pronto soccorso ma della persona nessuna traccia; solo tanta solerzia da parte della dottoressa responsabile “Si metta la mascherina se non dovrà aspettare fuori”.

L’indomani raggiunsi il parente per via telefonica. Era stato ricoverato di urgenza causa infarto e operato nella notte per via della grave situazione.

“Mi hanno fatto un tampone…”

“Scusa ma ti hanno fatto firmare un consenso informato prima di fartelo?”

“Non so, qualcosa ho firmato ma ero praticamente in sala operatoria…”

“È lì che ti hanno fatto il tampone?”

“Esatto…”

Ora chiedo al lettore di immedesimarsi nel paziente, in uno stato di prostrazione per dolore e paura, condizioni che ci rendono energeticamente deboli e sottomessi, dove il nostro potere decisionale ad ostacolare questa azione vigliacca passa in secondo piano rispetto alla salvaguardia della propria vita. Si comprenderà che in quella condizione ci vuole una forte volontà e lucidità per comprendere le gravi e pericolose implicazioni di questo trattamento sanitario, palesatosi, in forma coercitiva, su di una persona non in pienamente in grado di intendere e di volere.

“Positivo” mi fa sapere. E dopo l’operazione, lo misero in isolamento causa positività al COSO-19.

“Ah, ti hanno trovato positivo al tampone… Strano” (Nota sarcastica) “Ma lo sai che adesso, per dimetterti, o per farti andare in reparto, dovranno farti tanti tamponi fino a che non di negativizzi?”

“Mah, spero non me ne facciano più… Comunque ti farò sapere”.

E così fece. Qualche giorno dopo mi chiamò e… Invito ad ascoltare le due telefonate che seguono perché hanno dello scabroso; dal punto di vista umano anche del sadico, farcito da una conclamata ignoranza e sudditanza alle protettive “normative”, tanto care a quei sanitari posti ora nel girone degli ignavi.

(Per questioni di tutela e rispetto, la voce del degente è stata cambiata e sono stati mascherati i riferimenti alle persone coinvolte)

Volete sapere come è andata con il secondo tampone? Curiosi? “POSITIVO!” . Mi spiace per il prossimo cardiopatico, anch’egli positivo al COSO 19, che sarà schiattato appena fuori dalla stanza di isolamento occupata da un riottoso degente, per la seconda volta positivo al tampone. Chissà se ancora oggi l’ospedale (o meglio, Azienda Sanitaria Locale. Ripeto “Azienda”…) incassa soldi per ogni degente con il fantomatico virus?

A queste telefonate ho fatto precedere l’invio di una PEC, da me redatta, e indirizzata alla direzione dell’ospedale. Questo il testo con le richieste:

E ora un altro test per il lettore: quale sarà stata la risposta della direzione sanitaria? Esatto, ignorato… Esattamente come hanno fatto con tutti coloro che negli ultimi tre anni ha cercato di alzare la testa.

Non mi sono dato per vinto perché, di animo, gioco prima tutte le carte prima di lasciare perdere… Un mio scrupolo di coscienza. Premetto che la mia intenzione non era, e non è, quella di far cambiare idea alle persone né di avere la pretesa di cambiare il Sistema, ma di di fare comunque la parte del Grillo Parlante quando mi si presenta l’occasione.

A sentire tanto silenzio da parte della struttura ho contattato l’Avv. Fusillo che si è dimostrato molto gentile e ha redatto uno specifico documento, relativo al F.O.I.A. (Freedom of Information Act) acronimo di stampo anglosassone per rimarcare altra sudditanza oltre oceano. Per gli amanti delle normative questo documento si rifà al D.L 97 del 2016.

Riporto qui sotto quello redatto dall’Avvocato Fusillo, in formato modificabile, a fruizione di chiunque ne voglia fare uso.

Ah, volete sapere com’è andata a finire con l’ospedale…? Ad oggi ancora nessuna risposta… Se per fine settimana non riceverò repliche, credo che una telefonatina ai dirigenti la farò… almeno per sapere se stanno bene.

Intanto il paziente è stato poi dimesso… Sempre POSITIVO!


Pubblicato da Andrea Pilati

Ricercatore indipendente, si è specializzato in economia e gestione monetaria sulla base degli studi di Giacinto Auriti, sulle pubblicazioni di Paolo Maleddu, di Marco Saba, di Antonino Galloni… e di tutti gli altri esseri umani che a loro modo fanno sì che avvenga un rapido cambio di paradigma per una maggiore consapevolezza.

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