Il nutriente evento in Palestina, oggi sul grande schermo

Amare i mostri finisce sempre male per gli umani. È una regola.
(Laurell K. Hamilton)

Prima ancora che del sangue, i vampiri si nutrono delle emozioni dell’altra persona.
(Fabrizio Caramagna)


Immagine di copertina www.nonsprecare.it

C’era un tempo, non lontano, in cui alcuni andavano in giro a dire ad altri che “la televisione va guardata ma non va accesa”. E che quindi lo scopo per cui essa è servita da anni, da quando è stata distribuita tra le genti, è stato quello di programmare le menti, dirigere le opinioni, guidare le masse; le massaie verso i più ambiti lidi dei negozi alla moda e dei supermercati, e le menti più colte coltivate a forza di concime politico per creare volute divergenze, scontri e dissapori per rendere un po’ più piccante questa altrimenti monotona vita.

Poi, gli stessi che andavano in giro dicendo che “la televisione va guardata ma non va accesa” e che “vi stanno mentendo”, si sono ritrovati nelle piazze a gridare “libertà, libertà!!!”, sicuri di essersi mossi per propria singola volontà, per nulla teleguidati (di nuovo la “tele”), liberi di protestare in massa (in massa?), certi di essere ascoltati… (ma da chi?), di fare la differenza, di impaurire i governanti indifferenti. Che indifferenti sono rimasti…

Il tempo poi è trascorso, e nel frattempo, quell’altra parte di gente, teleguidata in mondo esplicito, si è resa conto che qualcosa non andava, e qualcosa andava fatto per arginare questa ondata di violenza inarginabile, incomprensibile, improvvisa ed imprevista, che si stava andando bene dopo il coviddd, mannaggiaNetanyauh.

Foto royalties free da Pexels

E allora si è riversata nelle piazze, mescolandosi con quelli che non sono, o non dovrebbero, essere teleguidati, formando così una massa informe (e poco informata) che chiede, urlando,  “Pace, pace!!!”, che la Repubblica italiana ripudia la guerra, quella in Palestina, la sola guerra degna di essere messa sotto i riflettori, che ne stanno ammazzando troppi, che è un genocidio…

Biella, banca del cuore tour.
Screening cardiologico, senza effetti collaterali… e nessuna correlazione.

Mentre nel conflitto di tre anni fa contro un nemico invisibile, oppure irreale, altra gente è morta, centottantamila, si dice, sul solo italico suolo, e mentre altri moriranno per procura a causa di un liquido spaccacuore a lento rilascio, a scoppio ritardato, altre ingiustizie distraggono risvegliati, svegli e meno svegli, tutti uniti sotto una unica buona, incosciente, intenzione di piazza: dar Loro da mangiare. E quando tutto il cibo darà Loro sazietà, Loro stessi spegneranno lo spettacolo palestinese e cambieranno canale emotivo, sul grande schermo del pianeta. Come in un grande televisore dove, chi prima spettatore, si trova ora dentro, ignara comparsa subente angherie in ogni contesto, dalla salute, alla scuola, al lavoro, convinto ancora che la grande minaccia sia il piccolo schermo.

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Un grande televisore che andrebbe, quello sì, guardato ma non acceso, mentre quello in salotto usato come riempitivo del mobilio di casa o meglio come acquario flat screen per sole sogliole.

Se non fosse che il grande televisore è talmente grande da non essere notato ai più, ma che può essere visto da chi ha altri occhi per guardare, che vedono anche altri scenari, tutta un’altra storia, il ripetersi della sofferenza fino a completa consapevolezza.

Se non fosse che la consapevolezza si ottiene con sforzo non comune, mettendosi in gioco, accettando domande scomode fatte da noi stessi e a noi stessi rivolte. Domande che richiedono scomode risposte giacché implicano cambi di punti di vista, di comportamenti, di opinioni, demoliscono certezze, scardinano tradizioni, spingono ad agire, a parlare o tacere, e richiedono onestà e fermezza… Più onestà che fermezza, per la verità. E allora, e solo allora, la vita comincia a prendere un altro sapore, ad avere più gusto e senso.

Se le cose, nella nostra vita e intorno a noi, invece non cambiano, allora è probabile che stiamo continuando a darci delle giustificazioni piuttosto che porci delle domande, preferendo gridare “Libertà, libertà!!” piuttosto che liberarci dalle nostre stesse gabbie.

Per chiarimenti consiglio l’ultimo libro, recentemente pubblicato.

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Pubblicato da Andrea Pilati

Ricercatore indipendente, si è specializzato in economia e gestione monetaria sulla base degli studi di Giacinto Auriti, sulle pubblicazioni di Paolo Maleddu, di Marco Saba, di Antonino Galloni… e di tutti gli altri esseri umani che a loro modo fanno sì che avvenga un rapido cambio di paradigma per una maggiore consapevolezza.

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