Uccidere è sempre uccidersi.
(Simone Weil)
Immagine di copertina tratta da www.internazionale.it
Nulla da eccepire, abbiamo la memoria corta e siamo guidati, o meglio teleguidati, da emozioni del momento che ci portano ad essere focalizzati su un “qui e ora” non nostro, voluto da Altri.
I media sono così chiamati, con questo termine anglosassone, che riporta al significato latino di “mezzo” (medium, per mezzo di) e hanno il compito di condurre le masse attraverso un “mezzo”, appunto, in UNA SOLA direzione; quella che vogliono i registi. Sembra scontato ma, ancora oggi, è evidente come continui ammassi di persone su riuniscano sotto una una o più bandiere, sempre contrapposte tra loro. E, nonostante ciò che abbiamo passato da tre anni a questa parte, queste masse continuano a persistere; sono milioni, se non miliardi… Se riportiamo tutto all’effetto Maharishi, riportato più volte in questo sito, si evince che la reale massa critica necessaria ad un vero e proprio cambiamento, è ancora distante dall’essere realizzata.

Oggi assistiamo al fermentare di indignazione per la morte, per strage, di 500/1000 persone decedute a Gaza, nell’esplosione di un ospedale civile.
I giornali e i vari media fanno a gara a chi arriva prima, a chi afferma, chi conferma, chi poi smentisce, in una giostra fatta apposta per sfruttare tutte le potenzialità ipnotiche di una notizia senza alcuna soluzione, solo parole…
(fonte immagine:www.internazionale.it)
Mentre si è già persa memoria dei vari conflitti accesi di recente, escludendo l’Ucraina:
E in Italia?
Qui da noi non si vede lo stesso fermento sparso in varie parti del globo per la strage in Palestina. In molti si sono già lasciati alle spalle l’orrore delle decine di migliaia, se non centinaia di migliaia, di morti, procurate negli ospedali italiani durante il periodo di follia sanitaria mondiale. Senza contare le morti improvvise a causa di un liquido inoculato con inganni e costrizioni, con menzogne e minacce, e spacciato per cura.
Dobbiamo comprendere cosa sta accadendo al di là di ciò che ci mostrano, ma soprattutto dentro di noi, altrimenti non ne verremo fuori, anzi, rimarremo sempre più ingabbiati nella foschia della confusione.
Per non offuscare la memoria e rimanere consapevolmente vigili, caldeggiamo la visione del nuovo documentario “La morte negata”, prodotto da Playmastermovie perché solo dal passato possiamo comprendere il presente e modificare il futuro.
Lo avremo prossimamente anche a Biella e ci auguriamo possa essere di aiuto per comprendere qual è il livello di crudeltà che si sta manifestando in tutto il pianeta. Ma soprattutto come fare per non rimanerne coinvolti…