RISVEGLI

Gli incoscienti sono pregati di accomodarsi qualche metro più in là accanto al precipizio.
(Fabrizio Caramagna)


Abbiamo (finalmente, stanchi ma soddisfatti n.d.a.) portato a termine il ciclo di incontri che porta il nome del titolo di questo articolo, ed ora è tempo di resoconti.

Prima di tutto questi eventi sono serviti a noi organizzatori, Francesca ed Andrea, perché sono nati con piacevole sacrificio, sull’onda di una necessità interna, esattamente come per un donna lo è il parto.

Portare al mondo delle attività di questo tipo ti mettono a confronto con te stesso, con la convinzione e la fiducia nella riuscita, prima di tutto, poi per come deve essere trasmesso il messaggio intrinseco, senza snaturarlo, né scendere a patti con la qualità abbassandone il livello solo per carenza di fondi (di soldi, per intenderci :^). Quelli, se ci crediamo, arrivano, sempre.

Eravamo partiti contattando Corrado Malanga, pensando di mettere a confronto le sue tesi con quelle di Mauro Biglino. Ma sembrava impossibile riuscire a mettere insieme date e impegni di entrambi; la cosa, pareva, non s’aveva da fare.

Dopo di ché è salita alla ribalta la giornalista Raffaella Regoli (“fuori dal coro” di Mario Giordano) che ci ha dimostrato di essere la persona adatta per portare un messaggio che ci tenevamo venisse percepito.

Ma anche con lei, oberata di impegni, non si riusciva a mettere insieme una data che andasse bene per entrambi per averla qui, a Biella di persona (stavo per scrivere “in presenza…”, termine che aborro, ormai n.d.a.). Poi è stata la volta di Marcello Foa, il cui nome mi è apparso in una chat di referenti R2020, invitato come relatore da una collega, Francesca Salvador. (vedi l’associazione “Salusbellatrix“) e da lì è partito tutto. Contattati Massimo Mazzucco, Marcello Foa e nuovamente Raffaella Regoli, definito luogo e data, con non poche acrobazie, il 22 aprile è nato il primo incontro della serie: “RISVEGLI – informazione fuori dal coro”.

Non sto a tediare il lettore con il racconto dello sviluppo degli altri due, con Andrea Tosatto “Torna libero in tre mosse” del 6 di maggio e quello conclusivo “Il medico di sé stessi – per non avere paura“. Voglio solo analizzare cosa ha prodotto questo nostro sforzo alla luce dei risultati.

“Risvegli”, forse, è stato un termine troppo altisonante perché ha fatto emergere quanto il risveglio sia ben lungi dall’essere reale. Credo che avremmo avuto più partecipazione avessimo adottato come titolo “Riaddormentati” perché la nostra sensazione è proprio quella di un nuovo riassopimento delle coscienze dovuto ad un allentamento della tensione. Quella evidente, dico, fatta di virus farlocchi e di morti veri, di violenze, violazioni e vessazioni, di barricate contro chi aveva ancora il sangue vergine e di morti post inoculo. Bisogna ammettere che, solo davanti alle evidenze dettate dai limitati cinque sensi, molti di coloro che credono di avere gli occhi aperti recepiscono il pericolo e si muovono di conseguenza. Ma questo non basta perché è solo un’effimero movimento di pancia; bisogna invece anticipare le Loro mosse. Come più volte abbiamo affermato, dobbiamo cambiare forma mentis, come evidenziato sabato pomeriggio in conferenza, e non attendere la Loro prossima mossa perché si partirebbe già in forte ritardo e già sconfitti. L’umanità intera è stata divisa e l’universo chiede a tutti, a ogni singolo abitante, da che parte stare. E non concede tempo, non più… Inoltre è tremendamente serio e definirà tutti noi solo attraverso le opere che mettiamo e metteremo in atto. Ma non solo, anche con quale reale intento lo faremo e sarà molto esplicito, senza alcun dubbio in merito. Lo fa perché ha bisogno di individui che siano i semi della nuova Età dell’Oro (anche di questo abbiamo parlato, e di come riuscire a farne parte, o per lo meno, a candidarsi). La domanda, per tutti noi, ora è:

da che parte vuoi stare?


Pubblicato da Andrea Pilati

Ricercatore indipendente, si è specializzato in economia e gestione monetaria sulla base degli studi di Giacinto Auriti, sulle pubblicazioni di Paolo Maleddu, di Marco Saba, di Antonino Galloni… e di tutti gli altri esseri umani che a loro modo fanno sì che avvenga un rapido cambio di paradigma per una maggiore consapevolezza.

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