A cura di Andrea Pilati
Mi sono spesso chiesto perché mai il 95% di DNA veniva chiamato “junk DNA”, DNA spazzatura. Inservibile. Quindi solo il 5% è utile per la produzione di proteine, il resto, se non da buttare, ha ancora lati oscuri. Per lo meno per la scienza, così come la conosciamo o ci fanno conoscere.
Il DNA ha anche un’altra caratteristica curiosa che si evince guardandolo nella sezione trasversale.
L’immagine rende molto l’idea della similitudine con archetipi legati ai suoni primordiali come i mantram. Questi suoni possono essere rilevati dalla cimatica, tecnica che permette di evidenziare come le vibrazioni influiscano sulla forma.
E come le forme disegnate siano in diretto collegamento con la corretta vibrazione; forme gradevoli uguale vibrazione armonica, e viceversa.
Per approfondire consigliamo le ricerche di Masaru Emoto nell’articolo dedicato alla parola.
Ma non abbiamo solo queste similitudini a darci più consapevolezza. Altre forme sembrano richiamare, quasi urlare, l’evidenza del “come in alto così in basso” a noi sordi e ciechi.
Ma passiamo al macrocosmo e vediamo se queste similitudini le possiamo trovare anche lì. Se tanto mi da tanto e se Ermete Trismegisto aveva ragione allora qualcosa dovremmo trovare.
Non è la foto della rete neuronale, sebbene sia molto simile. Questa è la rappresentazione matematica di come ci potrebbe apparire la materia oscura se fosse visibile ai nostri sensi.
A dir poco inquietante. Abbiamo un universo di stelle, pianeti, galassie nel nostro cervello! Nulla ci è precluso, tutto è possibile, tutto è UNO.
Abbiamo parlato all’inizio del fatto che il DNA è praticamente conosciuto per il solo 5% mentre il restante è materia oscura, non conosciuta. Medesima sorte per quanto riguarda l’universo, sì.
Infatti vai a vedere e noti che gli astronomi e i fisici ci dicono che percepiamo solo il 4% dell’Universo visibile mentre il restante è misto tra tra materia ed energia oscura. Per la precisione il 23% di materia oscura ed il 73% di energia oscura, circa.
Non sembra vero! Esattamente come per il DNA. Qui qualcosa non torna perché crediamo che, siccome la scienza astrofisica e medico-biologica siano l’una l’estensione dell’altra, si rende evidente che se gli astrofisici scoprissero a cosa serve quel 96% (se già invece non lo occultano. Dio solo sa cosa accade al CERN di Ginevra) allora sapremo anche a cosa serve la parte sconosciuta di DNA. Visto che ne è direttamente collegata, sempre citando Trismegisto.
Ma, una domanda sorge spontanea: ma se “sembra” che non si conosca la funzione del 95% del DNA, allora perché lo utilizzano nei vaccini?
Il Buddha diceva : ” Colui che è sveglio, vive. Colui che non lo è, è come fosse già morto.”
E di morti… ce ne sono tanti…quasi tutti.
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[…] inutile o ancora non compreso; tanto da definirlo “spazzatura” (riferimenti QUI e […]
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Non è più spazzatura da qualche anno a questa parte, ora il junk DNA viene chiamato dalla scienza Epigenoma; cioè un 96% di geni on/off che si rapportano col restante 4% rispondendo e modificandosi a vicenda a partire dalle informazioni in entrata (cibo, emozioni, ricordi, speranze, ecc…) e conservando un segno di quegli eventi per le generazioni future. In sintesi una sorta di connessione genomica tra passato, presente e futuro su cui ci fondiamo e agiamo.
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