Omaggio al Dott. De Donno “trovato” morto

Complottista è colui che nasconde la verità

A cura di Giuliano

Devo confessare che questa notizia mi ha colpito più di tante altre. La prima cosa che ho pensato è che abbiamo a che fare con mafiosi globalisti.

De Donno è morto ecco cosa ho scritto sul plasma iperimmune già a partire dal maggio 2020, neanche a 3 mesi dall’inizio della psicofarsa:

Ma ecco che da Mantova e da Parma, da medici coraggiosi e nobili che ricordano il giuramento d’Ippocrate giunge una nuova speranza, che va ad aggiungersi alle altre concretizzando e cementando sempre di più il fatto che questo covid-19 non deve farci più paura!

Dovremmo essere tutti più felici e spensierati ed affrontare un rientro alla normalità in modo più fiducioso nel nostro sistema sanitario e magari anche nelle istituzioni che sicuramente si prodigheranno in tempi rapidi nell’adozione di questa nuova cura di comprovata efficacia.

se vuoi approfondire leggendo le parti saltate → […]

Il Dott. Baldanti, sorridendo a denti stretti quando Fazio dice che i due dottori sono amici (Burioni e De Donno, si come no Fabio) e pur facendo nel finale una marchetta al vaccino, ad una domanda diretta del conduttore sulla bontà di questo metodo risponde senza sbilanciarsi palesemente che i risultati sono davvero incoraggianti, per poi giocare d’attesa rimandando la questione a quando ci saranno dati più precisi.

Forse l’intervento dei NAS è stato ordinato proprio per avere questi dati.

E’ curioso ma si sta seguendo lo stesso modus operandi che fu a suo tempo riservato per un certo Dottor Di Bella. Tuttavia ieri sera c’è stato un doveroso chiarimento sulla vicenda dei NAS del Dott. De Donno su un’altra nota trasmissione televisiva.

Quando si assistono a simili vicende che scuotono dal profondo la coscienza degli animi nobili può succedere che avvengano, in numero sempre maggiore ed inarrestabile, fenomeni di prese di posizione a difesa della vita e del valore umano prima di tutto.


Se hai ascoltato il secondo video del Dott. Rango [ad oggi risultante oscurato] dice che è in corso:

  1. in Italia una “sperimentazione” di infusione di plasma di persone guarite a 10 pazienti in rianimazione, con polmonite interstiziale da almeno 10 giorni. È OVVIO che questo esperimento sarà destinato a dare esiti sconfortanti. 
  2. Con grande probabilità i 10 pazienti sono FUNZIONALMENTE COMPROMESSI dunque è molto difficile che il plasma infuso dia dei risultati.

Questa storia mi ricorda troppo il trattamento che fù riservato alla terapia Di Bella che, per usare le parole del Dottor Giuseppe Di Bella fu “come pretendere il miracolo di Lazzaro!”. Ma non solo, perché sono gli stessi medici, intervistati in TV, che hanno chiarito che risultati immediati si ottengono applicando il metodo fin da subito e non certo nelle fasi terminali dell’infezione. Tuttavia si potrebbe usarlo anche nelle fasi più critiche con l’ausilio di eparina, come ci informa il Dott. Massimo Orlandini intervistato da Mazzucco, ma a questo punto pure uno sciocco lo capirebbe. Dalle mie parti una cosa del genere si chiama sabotaggio o malafade.

La cura c’è, esiste e funziona

La mia fiducia in un certo sistema mediatico che dovrebbe onorare alla sua missione di fare una corretta e soprattutto imparziale informazione è ai minimi storici. Nel frattempo accade anche questo:

continua sulla fonte

Poi, dopo gli sfacciati tentativi di insabbiare la cura e i continui boicottaggi, la scelta di De Donno di fondare un centro di ricerca INDIPENDENTE mettendosi in gioco in prima persona con il seguente video che è stato censurato su Youtube:

Si arriva così, tra profittatori e tentativi di insabbiamento, ad ottobre 2020 che praticamente del plasma iperimmune del Dottor De Donno non se ne parla più fino a quando non si arriva alla situazione che le cure e le terapie che salvano la vita ai pazienti, evitano i ricoveri negli ospedali, fanno risparmiare un mucchio di soldi alle casse dello Stato (forse è proprio questo il grave handicap di queste soluzioni, nda) debbano essere ricordate e denunciate da programmi popolari come Le Iene.

Inviterei a rivedere il servizio di POLITI: CHE FINE HA FATTO IL PLASMA CONTRO IL COVID IN ITALIA? sul sito di MEDIASET al seguente indirizzo:

https://mediasetplay.mediaset.it/video/leiene/politi-che-fine-ha-fatto-il-plasma-contro-il-covid-in-italia_F310622801002C16 

ma la pagina non è più disponibile!

Possibile che Mediaset si sia autocensurata un servizio sul plasma di De Donno?

Qui un fermoimmagine del sito da web archive che dimostra il fatto che la pagina esisteva:

E qui vi riportiamo il video introvabile dell’intervista recuperato in una delle tante chat “complottiste”. Forse era troppo ben fatto per tenerlo ancora in vita ma noi così lo resuscitiamo:

Ma non potremo fare lo stesso con la vita del Dottor De Donno.


E’ così che ti ricorderemo Dottore.

Un angelo che aveva come unica colpa quella di voler salvare prima vite umane che volgari affari farmaceutici.

Un’anima pura, avulsa ai giochi sporchi del potere.

Letture consigliate

Rango, De Donno e la malafede

Questa storia della sperimentazione fatta su malati positivi covid-19 da almeno 10 giorni ci ricorda troppo il trattamento che fù riservato alla terapia Di Bella che fu “come pretendere il miracolo di Lazzaro!”

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Immagine di copetina: https://www.sigla.com/public/img/asst-mantova-covid19-mantova-in-prima-linea-2-46076.jpg

10 pensieri riguardo “Omaggio al Dott. De Donno “trovato” morto

  1. Hanno ucciso il dottor De Donno.

    Lo hanno ucciso i piccoli schiavi con le loro menzogne, con la loro cecità imposta, con il loro odio spacciato a reti unificate. La sua colpa è stata salvare delle vite, ma salvarle davvero, curando la malattia che li stava uccidendo, strappandoli da un protocollo che li avrebbe condannati. Non era accettabile, danneggiava il disegno criminale in corso d’opera che non poteva e non doveva fermarsi, e così lo hanno ucciso.

    Non so se fosse un uomo giusto o buono, so che la sua colpa è stata salvare vite, fare quel che un medico giura di fare, quel cui dedica la sua esistenza. E so chi lo ha ucciso, come lo sapete voi, come lo sanno loro.

    Sappiamo perfettamente chi sta uccidendo milioni di persone, con virus reali o immaginari, protocolli medici fatti di attese e menzogna, decreti costruiti su numeri falsati e proclami al rilancio di odio e veleno. Lo sappiamo noi e lo sanno loro.

    È bene che lo sappiano questi piccoli schiavi, questi assassini, questi terroristi in giacca e cravatta, quelli in camice bianco, quelli nascosti nelle redazioni e quelli incestati dentro uffici dai nomi altisonanti e pomposi. È bene che lo sappiano, che non possono farcela, e che non ce la faranno. Che le loro vite sono già spazzatura per i loro stessi dei e non hanno più dimora nel popolo degli uomini. Il vostro marchio è evidente, la vostra sorte è segnata. Festeggiate i vostri incubi, brindate col vostro sangue infetto: nella paura vi siete battezzati e nella paura vi consumerete.

    Ma devono saperlo anche i loro Padroni, coloro che vivono nelle ombre per il terrore della luce. Vi sono cose che debbono venire dichiarate perché la loro pronuncia è inevitabile, attesa e necessaria.

    Ascoltatemi e ascoltate bene, figli dell’antico: non ci sono cappucci dietro cui possiate nascondervi, perché il vostro volto ora è nudo. Non guardatevi indietro: per voi non c’è più ritorno. Le vostre promesse sono spezzate, i sigilli infranti. Ciò che avete fatto è ora ciò che siete. La vostra immortalità è ora la vostra condanna.
    (Stefano Re)

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  2. IN questa intervista molto informale il vero volto di un uomo che oltre a combattere le malattie prova avvilimento nel dover combattere anche chi rema contro la sua missione di medico:

    Sono addolorato per la morte del Dott. Giuseppe de Donno. Ho parlato con lui più volte, era un ottimo medico che ha salvato la vita a tanti pazienti con il plasma iperimmune! Ultimamente lo avevo sentito triste.
    Sono profondamente avvilito per la sua morte!

    Enrico Montesano

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  3. PLASMA IPERIMMUNE
    Riproduciamo volentieri il servizio di Byoblu di ieri – DE DONNO AVEVA RAGIONE: LA NUOVA RICERCA SUL PLASMA IPERIMMUNE PUBBLICATA DAL NEJM – , riguardante il Plasma Iperimmune. Ricordiamo che il primo atto del nostro fondatore fu quello di opporsi pubblicamente a Burioni che, nella trasmissione di Fazio, lo osteggiava.

    E così il “dottore di campagna”, come lui stesso si era definito, primario di pneumologia all’ospedale di Mantova, pioniere mondiale della cura con il plasma iperimmune contro il Covid19 e per questo trattato come un ciarlatano da diversi suoi colleghi e giornalisti, morto suicida nel luglio dello scorso anno: il dottor Giuseppe De Donno, aveva ragione. La sua cura era ed è efficace. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine – https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2119657 – e condotta in doppio cieco randomizzato e controllato.
    Le conclusioni più significative dello studio si possono sintetizzare in questi due punti: il primo è che “nei pazienti affetti da Covid19, la maggior parte dei quali non vaccinati, la somministrazione di plasma convalescente entro 9 giorni dall’insorgenza dei sintomi ha ridotto il rischio di progressione della malattia che porta al ricovero in ospedale”. Il secondo è che il plasma potrebbe presentare dei vantaggi rispetto agli anticorpi monoclonali i quali “sono costosi da produrre, richiedono tempo per l’approvazione e potrebbero non essere ampiamente disponibili duranti i picchi di infezione da Covi19”.
    La ricerca, che porta come prima firma quella del dottor David J Sullivan, epidemiologo presso John Hopkin University, si è svolta nel periodo tra l’1 giugno 2020 e l’1 ottobre 2021 e si è avvalsa di 1881 pazienti che hanno ricevuto una trasfusione in media entro i primi 6 giorni dall’insorgenza dei sintomi, quindi in una fase considerata precoce. Dei soggetti arruolati nello studio, 592 sono stati trasfusi con plasma iperimmune e 589 con plasma non immunizzato, con la funzione di controllo. Dal diverso andamento della malattia tra i due gruppi si è potuta apprezzare l’efficacia della cura di cui il dottor De Donno si era detto convinto fin dalla primavera del 2020 (qui il suo intervento al Senato del maggio 2020). All’interno del gruppo trattato con placebo, infatti, 37 soggetti sono poi dovuti ricorrere al ricovero ospedaliero, mentre nel gruppo trattato con plasma immunizzato solo 17: una diminuzione del rischio relativo del 54%. Risultato che, secondo gli autori dello studio, migliora ulteriormente con il plasma somministrato in modo ancora più precoce, entro i primi 5 giorni dall’insorgenza della malattia.
    I risultati dello studio sembrano dunque contrastare con quelli raggiunti dalla ricerca promossa da Aifa e ISS, infausta già dal titolo: Tsunami, la quale era giunta a conclusioni notevolmente diverse da quelle raggiunte dallo studio americano. Sul sito dell’ISS è infatti ancora possibile leggere che l’indagine “non evidenziò un beneficio del plasma in termini di riduzione del rischio di peggioramento respiratorio o morte nei primi trenta giorni”.
    Per quale motivo dunque i risultati delle due ricerche sono così contrastanti tra loro? Sembra di poter leggere una possibile risposta proprio all’interno dello studio pubblicato dal New England Journal Of Medicine, quando a un certo punto recita: risultati contrastanti “potrebbero essere dovuti alla mancanza di moderni progetti di studio, piccole dimensione del campione o a una somministrazione tardiva rispetto all’inizio della malattia”.
    Molte testimonianze ci dicono che prima di togliersi la vita il dottor De Donno fosse profondamente deluso per il mancato utilizzo di una cura che, secondo lui, avrebbe potuto salvare molte vite, questa ricerca contribuisce però a restituirgli parte dei meriti che non gli furono riconosciuti finché era in vita.

    fonte: Ippocrate.org

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