Adesso vi spiego cosa succede domenica; prima, durante e dopo

“Ci sarà il referendum!” gridano cori di masse in risposta a tale affermazione.

No, no, forse non ci siamo capiti; il referendum è stato indetto solo per scaldare gli animi in questi freddi giorni di autunno. Farà lo stesso effetto della cioccolata calda; buona, riscaldante. Ma poi, all’ultimo cucchiaino anche l’ultima sensazione scende in gola lasciando dietro di sé solo il ricordo di un buon gusto. Poi ci sarà da pagare il conto…

Tutta questa storia ha inizio nel 2013 con la eclatante esternazione della Sig.ra Christine Lagarde a capo dell’FMI (Fondo Monetario internazionale) che afferma che il salvataggio delle banche dal rischio default “richiederebbe, per un campione di 15 Paesi della zona euro, un taglio della ricchezza netta positiva delle famiglie di circa il 10 per cento” ; leggasi “prelievo forzoso” modello Amato 1993.

Poco tempo dopo, nel 2015, Bankitalia nella persona del suo governatore Ignazio Visco, recepisce la direttiva FMI del 2013 e, in audizione al Senato della Repubblica (o di quello che ne rimane n.d.r.) afferma…

…che le banche “dovranno adottare un approccio nei confronti della clientela coerente con il cambiamento fondamentale apportato dalle nuove regole, che non consentono d’ora in poi il salvataggio di una banca senza un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori”

Fonte: http://www.repubblica.it/economia/2015/04/22/news/visco_banche_qe-112585311/

Se volete farvi un’idea del programma del Governatore d’Italia, ops, del Governatore di Bankitalia, consigliamo la lettura dell’intero articolo linkato, magari di sera prima di coricarvi. Ha effetto lassativo.

Calma, calma, ora arriviamo al dunque… cosa c’entra tutto questo con il referendum che modifica la Costituzione Italiana?

Di per se il referendum è stato indetto per rendere più agile la Costituzione, risolvere le lungaggini burocratiche spostando il potere attuativo dalla periferia (comuni, provincie, regioni) al centro (Governo) lasciando alla periferia il compito della gestione marginale del territorio.

il-popolo-non-si-corrompe-ma-spesso-si-ingannaInoltre il diritto fare valere la propria opinione in ambito legislativo richiede a tutt’oggi la presentazione di 50.000 firme mentre dopo il referendum ne occorreranno “solo” 150.000.

A ragione di una maggiore rapidità burocratica poi ci viene in aiuto il testo redatto dopo la modifica dell’originale articolo 70; testo che tralasciamo per motivi di spazio :^S ma se volete lo potete leggere QUI

Ma siccome tutto il potere andrà a Roma, ritorniamo nel 2015 e andiamo a vedere con chi stava dialogando il Senato , poco sopra menzionato; con Ignazio Visco a capo di Bankitalia, come già espresso. Ma chi è Bankitalia? Dal 1981, sotto il governo Andreatta e l’allora Governatore di Banca d’Italia Ciampi (pace all’anima sua, veramente), Banca d’Italia è stata smembrata e venduta a pezzi alle banche ed alle assicurazioni, vedi pdf scaricabile QUI.

Ora, evidenziato che il Sig. Visco non è nient’altro che il portavoce delle Banche, andiamo a vedere come è nato il Bail-In, la procedura di salvataggio degli Istituti di credito.

Dopo il “consiglio” dell’FMI, Visco ha proposto nel 2015 la sua attuazione ed il Senato ha emanato la proposta di legge, la quale è passata poi al vaglio della Camera dei Deputati. Et voilà, è nato il prelievo forzoso!

Ma come, ma una legge normalmente dovrebbe procedere in senso opposto ossia emanare dal popolo o dagli Enti locali e poi essere discussa dalla Camera che la presenta al Senato. No signori, quando si tratta di soldi va tutto al contrario. (Per chiarimenti vedi http://legislature.camera.it)

Ma un’altra ombra arriva dal passato, addirittura dal 2013, proprio nell’anno dell'”outing” della Lagarde:

Per altri approfondimenti vedi Il Fatto Quotidiano

Ma cosa succederà prima del referendum? Questo:

il-giorno-prima-del-referendum-cavallette

E dopo il referendum? Bhe, lasciamolo dire a Visco, che lui sì che lo sa.

visco-su-referendum-4-dicembre-2016

Oppure questo:

Maggiori riferimenti qui il-piano-b-del-dopo-referendum

E per finire vediamoci questo bel video che spiega chiaramente e brevemente le ragioni del SI e quelle del NO, in modo imparziale ed equivalente ;^)

Ah, dimenticavamo; questo referendum è anticostituzionale; primo perché la modifica della Costituzione è deputata al Parlamento e non al Governo, secondo perché è anticostituzionale la legge elettorale che tiene in piedi questo ed i precedenti tre Governi. Bazzeccole…


Per i cultori delle analisi approfondite consigliamo di leggere questo articolo redatto per Coscienzeinrete.net da Solange Manfredi http://coscienzeinrete.net/politica/item/2829-la-riforma-costituzionale-secondo-solange-manfredi

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