Mazzucco diffamato

A cura di Giuliano C.,

Il Partito Democratico, come altri partiti, ha una pagina dedicata, sul proprio sito web, che smaschera le fake news. Ben venga l’iniziativa ovviamente, di notizie non verificate o peggio inventate di sana pianta ce ne sono fin troppe in rete e alcune di queste diventano dei veri e propri tormentoni prima che esauriscano la loro carica virale, tanto per stare in tema. Tuttavia più che essere un serivizio al cittadino/elettore sembra uno strumento di denigrazione per specifiche categorie di persone (inventate da loro o chi per loro, ndr) o personaggi in particolare, come nel caso di Massimo Mazzucco, una vera e propria cosiddetta “macchina del fango”. Vediamo:

Messaggio di Mazzucco a Zingaretti (PD)

Purtroppo ad oggi, nella pagina Fb del partito, campeggia ancora il post diffamatorio nei confronti del documentarista.

I No-vax all’attacco

Non contenti e ormai in preda al delirio di onnipotenza, rincarano la dose postando ancora:

 Sempre loro, i bufalari No-vax

Dunque insieme a Mazzucco sono entrati nel mirino dei paladini della verità anche i famigerati no-vax. Due piccioni con una fava avrà pensato l’abilissimo e scaltrissimo curatore della pagina Fb del PD.

Ma poi ancora lo scorso 14 aprile mentre tuonavano con un imperativo “impediamo a simili pericolose fake news di circolare e fermiamo i complottisti. Solo così andrà tutto bene.

Noi trattavamo così la medesima “notizia falsa”:

Analizzando il medesimo messaggio audio “complottista” e ponendo l’attenzione sul fatto che:

La consuetudine costituisce la fonte del diritto non scritta per eccellenza. Secondo la dottrina tradizionale, essa consta di due elementi: uno di tipo materiale (l’usus o diuturnitas) e un altro di tipo soggettivo (l’opinio iuris ac necessitatis), ancorché oggettivamente verificabile.

Per usus o diuturnitas si intende la reiterazione di un determinato comportamento da parte di una collettività. L’opinio iuris ac necessitatis è, invece, la convinzione diffusa che quel comportamento sia non solo moralmente o socialmente, ma giuridicamente obbligatorio.”

fonte

Insomma diversi modi di vedere le stesse argomentazioni. Ma la differenza sta nel fatto che una parte censura, addita, diffama, deride, stigmatizza e pontifica mentre l’altra si pone delle domande e cerca una verità più oggettiva e credibile con meditata ragionevolezza e, talvolta, beneficiando di pacifici e costruttivi confronti con chi, non la pensa diversamente, ma analizza le stesse tematiche sotto altri punti di vista che non siano inquinati da ideologie o meri interessi di qualsivoglia natura.

È come se tu vedessi bagliori di quella nostra verità insopportabile: che il pensiero, tutto il pensiero serio e profondo, non è che l’impavido sforzo della mente di mantenersi libera in mare aperto, mentre i venti più violenti della terra e del cielo cospirano per gettarla sulla costa miserabile e infida.

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