Caro Luca Mercalli

ti scrivo questa lettera per dirti quello che questa sera, 23 marzo 2016, alla conferenza sui cambi climatici, dal palco, mi hai trasmesso. Ho apprezzato la tua capacità divulgativa, il tuo incedere sicuro tra gli argomenti…  un po meno la tua esternazione sul sovrappopolamento del Pianeta come se sarebbe meglio depopolarlo un po :^(

Ho anche apprezzato la tua risposta caustica alla domanda che ha strappato la ilarità di alcuni dei presenti in sala. Cosa che sicuramente era prevista dal tuo copione, esperto ormai da anni ad avere a che fare con le reazioni del pubblico.

Ma quella reazione mi ha gratificato sai. Sì, perché l’attacco è la tipica difesa del codardo, è comprovato; e tu con quell’insulto velato “…quelle cretinate che si leggono in giro” hai detto, non hai fatto altro che affermare che l’argomento andava liquidato il più presto possibile. Forse perché scomodo. Forse era scomodo menzionare, in questa tua conferenza sui cambi climatici, le parole di Lyndon Johnson: “Dallo spazio riusciremo a controllare il clima sulla terra, a provocare alluvioni e carestie, ad invertire la circolazione delle correnti oceaniche, ad aumentare il livello dei mari, a cambiare la direzione della corrente del Golfo e rendere gelidi i climi temperati. Esiste qualcosa di più importante dell’arma finale ed è il controllo finale. E’ un controllo totale della Terra che si trova da qualche parte lassù nello spazio”. Sì, quel Lyndon Johnson, presidente degli Stati Uniti dopo l’omicidio Kennedy. Mi pare una fonte autorevole, no?

E se il tempo mi fosse stato amico avrei voluto che commentassi anche le dichiarazioni di un tuo collega, John Coleman, che afferma che tutta la informazione sui cambi climatici con innalzamento delle temperature del Pianeta sono una frode colossale (vedi QUI). Il tutto per legittimare nuove tasse a danno del ceto medio basso, naturalmente. Gente da dominare perché prossima a risvegliarsi e quindi a vedere meglio la frode in cui sono stati inconsapevoli comparse e attori, per anni. E quindi a scegliere di lasciare il palco, abbandonare la scena per divenire loro stessi registi della loro vita.

E come fare? Chiaro; con la paura. Sì, la stessa che hai usato tu Luca, quella che porti in giro nelle tue conferenze, emulo di Al Gore, ma senza correre per le presidenziali ;^) O almeno spero…

Ma credi che per caso Gaia non viva di vita propria, di propria Coscienza? Per lei noi siamo come pulci sul mantello di un grosso cane; se gli diamo troppo fastidio, una bella scrollatina e via, se ne va una fetta di popolazione. Che so, magari con un terremoto, con un uragano (roba naturale intendo, mica indotta dalle tecnologie di questi sadici che godono a sottometterci). Così si riequilibra, per la terribile Legge dell’Amore.

E tu hai continuato a snocciolare dati per tutta la sera, gli stessi che ci propinano altri talk show meterofobici, pregni di catastrofi imminenti, deserti che avanzano, popolazioni che migrano, invadono, fomentano guerre territoriali… il tutto a 24 ore dall’attentato di Bruxelles, teatro di un dramma della paura appena sfornato, ancora caldo, caldo. E forse anch’esso falso…

Ora, a quest’ora avrai preso sonno. Ma riuscirai a dormire? Dai una bella dormitina ristoratrice in albergo in montagna. E domani un’altro giorno.

Io spero per te che domani tu ti possa svegliare illuminato dalla luce della Coscienza che nella notte non ti ha permesso di chiudere occhio, che ti ha messo nella condizione di ascoltare la sua voce che nemmeno a chiudere le orecchie riesci a zittire. Capita a tutti prima o poi… È una voce persistente, di una forza dirompente che non è arroganza ma è pura compassione per se stessi, colei che ci fa chiedere scusa, facendo ammenda degli errori commessi, delle menzogne, per rinascere a nuova vita. E passare finalmente dalla parte della Luce.

6 pensieri riguardo “Caro Luca Mercalli

  1. […] Quando ho letto l’articolo mi è balzata agli occhi la frase “Mantieni viva la paura…”. Ribadisco; è l’arma di dominio di massa. Corroborata dalla reiterata ignoranza mantenuta tale dal sistema scolastico pubblico e privato, dalle notizie pilotate e redatte ad arte da registi della informazione, condite poi da una sana dose di colpevolizzazione sotto forma religioso/dogmatica, il gioco è fatto. C’è chi si proclama ateo ma viene soggiogato dale notizie dei media, oppure chi, credendo di stare al di fuori della matrix, si identifica con le ideologie ambientaliste, anch’esse pilotate e distorte (vedi riscaldamento globale QUI oppure gli emuli di Al Gore QUI). […]

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  2. […] Qui da noi ci aveva avvertito l’esimio studioso e divulgatore, e anche metereologo, Luca Mercalli; aveva tenuto una conferenza da film dell’orrore modello Al Gore e quasi tutto il pubblico era uscito convinto che nei prossimi anni quei 40 centimetri di Mediterraneo in più non ce li potevamo evitare. Tutta colpa dell’innalzamento delle temperature del pianeta per le attività antropiche. […]

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  3. […] Qui da noi ci aveva avvertito l’esimio studioso e divulgatore, e anche metereologo, Luca Mercalli; aveva tenuto una conferenza da film dell’orrore modello Al Gore e quasi tutto il pubblico era uscito convinto che nei prossimi anni quei 40 centimetri di Mediterraneo in più non ce li potevamo evitare. Tutta colpa dell’innalzamento delle temperature del pianeta per le attività antropiche. Ma qui abbiamo invece dichiarazioni opposte e palesemente controtendenza di un tale di nome John Coleman, che altri non è se non il fondatore di “The Weather Channel” il canale meteo più seguito degli Stati Uniti. A ragione di ciò c’è da chiedersi cosa ci vengono a raccontare sul clima e soprattutto il perché di tante menzogne. Una ragione c’è ed è quella di ottenere tensione, paure, relative scelte tecnologiche dove la gente comune è sempre quella che viene economicamente sfruttata, colei che deve fare i sacrifici per installare pannelli fotovoltaici (tecnologia obsoleta, a bassa resa e vecchia di 100 anni) finanziandosi con un debito bancario, o comperare auto elettriche, costosissime per altro ma non tanto diverse, tecnologicamente parlando, da quelle che avevamo da bambini. Oppure acquistare autovetture più recenti, così emettono meno particolato dannoso, ma sono pur sempre alimentate da idrocarburi e sfruttano una tecnologia vecchia di almeno 160 anni (tecnologia Barsanti/Matteucci). Ma qualcosa nel pianeta sta cambiando. E non proprio nel verso di un riscaldamento globale… Fonte: www.meteo.it […]

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