432Hz

432 Hertz. Perché questo numero? Non è certamente preso a caso…

Leggo: […] Un fatto significativo è che la frequenza musicale standard – quella del diapason – a causa delle élites, è stata ufficialmente fissata a 440 hertz per la nota “la”, cui corrisponde la modifica di tutte le altre note. Questa regola fu adottata nel 1917 dall’American Federation of Musicians e nel 1920 divenne lo standard statunitense; in Germania nel 1939 i nazionalsocialisti imposero che la nota “la” fosse accordata sui 440 hertz”.

Fonte Thanker Enemy dell’amico Rosario Marcianò.

Ma come, ci hanno sempre intortato, da anni ormai, che il diapason di riferimento per il LA era a 440Hz! Sì, ci hanno sempre intortato; a scuola non insegnano ad evolvere ma a divenire sottomessi.

Quali implicazioni ha un’innalzamento delle frequenze?

Andiamo per gradi: il ricercatore giapponese Masaru Emoto, che recentemente ha lasciato il suo corpo a questo mondo, ci spiega che quando l’acqua viene portata sotto zero accompagnata da parole buone (ogni parola è un’insieme di frequenze), cristallizza in forme regolari ed artistiche; mentre i cristalli che “hanno ascoltato” parole minacciose, scurrili, sono amorfi, decisamente caotici.

Abitiamo un corpo fatto per più dell’80% di acqua, per cui sensibile ad ogni cambio di frequenza. Lo ha dimostrato Masaru, eh, non il sottoscritto con la licenza media :^)

Posto che siamo immersi in ogni ambito frequenziale, siamo anche da esso dipendenti. Anche ognuno di noi emette frequenze, e questo è molto importante, non scordiamocelo.

Frequenze in grado di distorcere o di curare… Una parola delicata e gentile è preferibile ad un’insulto o ad una semplice parolaccia. Che senso avrebbe, se no, definirla in senso dispregiativo? Certo che cambia il campo vibrazionale, abbassando od alzando il livello. Così che più ci esprimiamo con parole volgari più siamo definibili come pesanti, con frequenze a bassa energia simili ad una lampadina collegata ad un potenziometro posizionato alla minima intensità. Non lamentiamoci poi se siamo attorniati da persone volgari; le abbiamo attirate noi.

Vogliamo evolverci? Questa è poi la domanda. Ho avuto la fortuna di assistere a relatori che usavano il verbo in modo encomiabile; possedevano il dono della sintesi, usavano parole colte ma avevano anche la preziosa dote di sapersi adattare alla platea per cui riuscivano ad usare un vocabolario adatto al livello di comprensione dell’ascoltatore. Arte oratoria! Questo sì che significa incarnare la consapevolezza delle proprie energie sottili. Persone attraenti, non c’è dubbio. Attraenti da chi ricerca un raffinamento delle proprie attitudini, naturalmente.

Per fare questo occorre rimanere il più possibile centrati e questo è solo possibile coltivando un centro di gravità basato sulla autoosservazione, allenando la calma (virtù dei forti e non c’è dubbio che di forza ce ne vuole), ma andando a coltivare anche la cultura formale e la corretta informazione. Saggezza insomma.

E queste frequenze più elevate insomma? Che ci dici?

Calma, calma! La scienza ci dice che la frequenza di 432 hertz è equilibrata con il nostro apparato cerebrale. Le onde cerebrali sono infatti così classificate:

Onde delta, δ  circa 0,5-4 Hz: oscillano sensibilmente dalla fase di sonno profondo o condizione comatosa
Onde teta, θ  4-8 Hz: trance, ipnosi e sogno
Onde alfa, α  8-12 Hz: quando siamo nel dormiveglia (immediatamente dopo esserci svegliati) o in una condizione meditativa leggera
Onde beta, β  13-33 Hz: stato d’attenzione o siamo impegnati nella risoluzione di problemi e attività cognitive.
Onde gamma, γ  34-60 Hz: preposte a collegare tempo e spazio a livello neuronale e ad interrelare, su più livelli di senso, la realtà in quanto interpretazione complessiva (memoria e coscienza).

Va da sé che se il LA è a 432Hz il relativo DO sarà a 256 Hz; toh, un multiplo di 8! Che è la frequenza a cavallo dello stato di sogno e di meditazione. Inoltre la frequenza del Pianeta Terra (risonanza di Schumann) è di 7,83 Hz, di nuovo molto simile alla nostra frequenza meditativa. Quindi più si innalza la frequenza musicale relativa, alla quale noi siamo molto sensibili perché senza musica non si vive, è la nostra espressione, più diveniamo soggetti a stati di agitazione, poco riflessivi, impazienti… E questo i ricercatori nazisti lo sapevano bene:

Da Dionidream: …nel 1939, il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, notò che la frequenza 440 suscitava una forma di aggressività maggiore nei soldati.

Quindi, come stiamo oggi? Siamo suscettibili di quanto ci accade intorno? Riusciamo ad essere diplomatici e pazienti con i famigliari, con i vicini, o con chi si dimostra arrogante? Siamo facilmente condizionabili dai messaggi (voluti) dei media?

Magari meditiamoci su… e informiamoci.

Un pensiero riguardo “432Hz

  1. […] Da ciò si può dedurre che trasmettere impulsi sonori o addirittura chiare parole direttamente al nostro apparato cerebrale sia ampiamente possibile. Un ragionamento tra i tanti si può fare approfondendo la tematica sulla frequenza di Schumann (la “voce di Gaia”) in relazione alla frequenza del cervello in stato meditativo ed in relazione a sua volta all’accordatura verdiana a 432HZ (vedi QUI). […]

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